UN BURATTINO DI NOME PINOCCHIO – VHS STARDUST
Scritto da disneytapesandmore || 22 Aprile 2020

“Un burattino di nome Pinocchio” 

VHS STARDUST

Codice VHS: D 1807D
BOX: Bianco Grande Rigido
Casa di produzione del Film: Cartoons Cinematografica Italiana
Collana:  Fantastimondo
Distributore della VHS: Stardust by Minotti – Cameri (NO)
Edizione: 1989
Versione: Vendita
Macrovision

Descrizione Contenuto:

La videocassetta Stardust in questione contiene il film TUTTO ITALIANO “Un burattino di nome Pinocchio“, adattamento fedele, ad opera di Giuliano Cenci, del romanzo per ragazzi “Le avventure di Pinocchio – Storia di un burattino” di Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini). Non per nulla il cartello iniziale del film è inserito il sottotitolo “la vera storia scritta da C. Collodi”. Finora gli adattamenti di Pinocchio si erano tutti presi molte libertà, versione Disney inclusa, e nessuna aveva riprodotto fedelmente il dettato dello scrittore.

Il film è l’adattamento più fedele mai realizzato del romanzo di Collodi ed è un vero e proprio gioiello dell’animazione. Curato nei minimi dettagli, vedi i bellissimi sfondi, le animazioni magistrali e super realistiche realizzate con la tecnica del rotoscopio, per non parlare dell’eccelso cast Italiano della C.D.C. che doppia il film. Tra i doppiatori abbiamo Roberta Paladini nel ruolo di Pinocchio, Vittoria Febbi doppia la fata dai capelli Turchini, Lauro Gazzolo il Grillo Parlante, Flaminia Jandolo Lucignolo. Se volete saperne di più sul doppiaggio Italiano di questo Pinocchio, vi consigliamo di leggere l’approfonditissima scheda sul sito “Il mondo dei doppiatori“, alla quale potrete accedere cliccando qua.

Veniamo alla qualità video. Il master video del film ahimè non è eccelso. Si tratta sicuramente di un riversamento di una pellicola cinematografica, sopravvissuta al termine della distribuzione del lungometraggio nelle sale. Notiamo una forte dominante rossa in molte scene, che sembra diminuire drasticamente in altre. I cartelli iniziali e finali sono integrali e non c’è alcun tentativo di occultare il nome del suo produttore. Supponiamo dunque che la Stardust avesse pieno titolo per distribuire il film, altrimenti avrebbe adottato altri mezzi utilizzati da diverse case quando distribuivano determinati film senza aver pagato i diritti, come quello di eliminare i riferimenti nel nastro al produttore dell’opera.

All’inizio del nastro appaiono le note legali della videocassetta, su uno sfondo con diverse sfumature di colori. Non c’è alcun marchio della ditta sul fondale, come sarà consuetudine negli anni ’90.

Una volta terminati questi messaggi antipirateria, ecco comparire una intro col primo logo Stardust, molto diverso da quello con la stella che tutti conosciamo. Signori miei, siamo negli anni ’80 e da questa immagine si capisce molto bene!

Segue una sequenza pubblicitaria dove vengono mostrati i titoli d’animazione presenti nel catalogo Stardust, anche sotto forma di elenco che scorre su uno sfondo la variante del logo che tutti conosciamo. Subito dopo ha inizio il film.

Nonostante venga segnalato l’audio Hi-Fi, la nostra videocassetta non è dotata di questa caratteristica. Non sappiamo se è un difetto della nostra copia, né se esistono altri esemplari con queste caratteristiche. Il nastro è sprovvisto di sistema antiduplicazione.

Ma a conti fatti, cosa cambia in questo film rispetto al racconto originale. Cambia molto poco, se rapportato al film Disney che stravolgeva il dettato di Collodi, tuttavia delle modifiche ci sono. Cerchiamo di raggruppare le più evidenti.

  • La fata è già adulta sin dalla sua prima apparizione nel film, mentre inizialmente nel libro è una bambina;
  • Durante l’attentato alla vita di Pinocchio nel bosco, il Gatto perde una zampa nella colluttazione col burattino. Questo dettaglio è assente nel film;
  • Sono assenti il cane Medoro e la Lumaca che nell’opera letteraria vivevano con la fatina;
  • Non vi è alcuna menzione alla detenzione di Pinocchio nel paese Acchiappa-citrulli, dopo aver denunciato il furto delle monete d’oro da parte del Gatto e la Volpe.

Ci sono poi tante scene tagliate, tra le quali quella dell’incontro di Geppetto con Mastro Ciliegia, che dona lui il pezzo di legno da cui nascerà Pinocchio. Tuttavia, queste si possono scorgere tra le pagine del libro della storia che viene sfogliato durante il film. Un saggio espediente per non dover modificare il racconto!

La canzone iniziale, “Un burattino di nome Pinocchio“, è cantata da Renato Rascel al quale è anche affidata la narrazione della fiaba. Le musiche della pellicola sono invece composte da Vito Tommaso.

Storia della VHS…e del film:

Non sappiamo come la Stardust ottenne i diritti per distribuire il film, poiché la storia della distribuzione di “Un Burattino di nome Pinocchio” è piuttosto lunga e travagliata. I guai del film incominciarono dopo la sua presentazione alla stampa: i finanziatori dell’opera di Cenci negarono il consenso ad affidarne la distribuzione alla Titanus. Il lungometraggio venne distribuito dunque malamente attraverso il circuito di cinema regionali e nella sua madrepatria circolò anche nel cinema Arlecchino, cinema a luci rosse e quindi evitato dalle famiglie. Via via della pellicola del film si persero le tracce, girando in diversi paesi del mondo e finendo nel circuito della pirateria. Nel 2011 i negativi originali del film vennero finalmente rivenuti e ciò permise la sua restaurazione. Il restauro di “Un Burattino di nome Pinocchio” verrà proiettato a Firenze il 15 Gennaio 2012 presso il cinema Odeon. Lo stesso Cenci era presente alla proiezione. La Rai Eri distribuirà un DVD contenente la versione restaurata del Pinocchio di Cenci a partire dall’Ottobre 2013.

Fonti:

  • https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Storie/Giuliano-Cenci-il-mancato-Disney-italiano , ultima consultazione 22 Aprile 2020, ore 18.50;
  • https://www.cinemaitaliano.info/news/11031/il-restauro-di-un-burattino-di-nome-pinocchio.html , ultima consultazione 22 Aprile 2020, ore 18.54.

Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo nel 1989. La prima videocassetta ufficiale del “Pinocchio” di Walt Disney è stata rilasciata già da due anni e quell’estate seguirà una seconda edizione, solo per la vendita. Nel 1989 anche la Stardust deciderà di distribuire una videocassetta con la storia di Pinocchio, e il film da lei scelto è proprio il lungometraggio di Giuliano Cenci. Non sappiamo l’origine del master, se non che probabilmente si tratta di una pellicola che è stata conservata dopo il termine della distribuzione cinematografica del film. Il film era già stato rilasciato tempo prima dalla Technofilm e in questa videocassetta era presente anche il cartello cinematografico di intervallo, assente nell’edizione Stardust.

Questa è la fascetta della prima edizione in VHS della Technofilm, prelevata dal sito il Davinotti.

Poco tempo dopo la loro prima edizione, nel 1991, la Stardust distribuì una nuova edizione del film, alla quale ne seguirà un altra nel 1993. In queste edizioni il film venne ribattezzato – solo sulla fascetta – “Le avventure di Pinocchio”. Ma ne parleremo più opportunamente nella seguente sezione della scheda!

Occhio…alla riedizione!

LA RIEDIZIONE DEL 1991

Come abbiamo accennato poco fa, nel 1991 uscì una nuova edizione in videocassetta del film, sempre parte della collana “Fantastimondo“. Il titolo originale del lungometraggio venne rimpiazzato sulla fascetta dal nuovo titolo “Le avventure di Pinocchio“. L’immagine di copertina venne sostituita da una che non rimandava neanche lontanamente al film originale, cosa che invece faceva la primissima edizione.

La nuova locandina era probabilmente più adatta a richiamare l’attenzione dei bambini dei tempi, piuttosto che utilizzare un’immagine fedele al film, e quindi fedele anche alle illustrazioni originali del romanzo che erano molto più “semplici”. Il retro della fascetta non subisce variazioni, se non l’aggiunta della scritta in verticale “f. schinelli – csos mi” nella parte in basso a destra. Il contenuto del nastro, invece, era esattamente lo stesso della prima edizione del 1989. Sulla costa c’è uno spazio dove poter appiccicare lo sticker della SIAE, come nella precedente VHS. Tuttavia, almeno della copia analizzata, tale spazio rimane scoperto e lo sticker SIAE è applicato sulla chiusura della custodia. Tale videocassetta venne inizialmente distribuita con un box di colore bianco e la si poteva acquistare anche presso il circuito delle edicole, alla cifra di £. 24.900.  Ricordiamo infine che, sebbene questa VHS sia del 1991, la data sulla fascetta rimane 1989.

LA RIEDIZIONE DEL 1993

Nel 1993 uscì una nuova videocassetta del film, all’interno della collana di videocassette Stardust “Le Favole più belle”. Venne mantenuta la stessa immagine della precedente edizione, aggiornando il font del titolo. La grafica della copertina venne adeguata a quella degli altri volumi della collana.

Nell’angolino del fronte della fascetta viene pubblicizzata la videocassetta con il lungometraggio d’animazione della FilmationI sogni di Pinocchio“, che rappresenta un seguito  – non ufficiale – della storia di collodi. Anche di questo film esisteva una precedente edizione Stardust. La data in copertina rimane sempre “1989”, sebbene la videocassetta sia di almeno quattro anni più giovane! E nelle ristampe della stessa il distacco temporale dal 1989 potrebbe aumentare! Lo sticker della videocassetta nell’esemplare analizzato è il seguente:

Nel 1995 la Stardust iniziò a distribuire un altro lungometraggio di Pinocchio, accantonando quello di Cenci. Ma questa, cari amici, è un’altra storia.

Ringraziamo Daniele e Leonardo per le scansioni delle copertine delle riedizioni Stardust.

Articolo con scopo informativo. Tutte le immagini appartengono ai rispettivi proprietari di Copyright.